Il tempo della lealtà, della chiarezza e della sintesi

Articolo di: Avv. Maurizio Hazan, Avv. Sara Calì
Pubblicazione: Insurance Daily
Data: 19 Luglio 2023

Nell’ultimo workshop di Ivass sui contratti emerge chiaramente come per il settore dei rischi sia irrinunciabile “scrivere bene e scrivere chiaro”, così anche gli assicurati potranno comprendere al meglio gli interessi della mutualità assicurata di cui fanno parte.

“Mi scuso per la lunghezza della mia lettera, ma non ho avuto il tempo di scriverne una più breve”. Così scriveva Blaise Pascal (Lettres Provinciales) evidenziando, con garbato sarcasmo, gli inconvenienti di una prosa prolissa rispetto ai pregi di un faticoso sforzo di sintesi. A distanza di qualche secolo tali considerazioni non perdono di attualità, anzi: i tempi accelerati della moderna società digitale impongono il consapevole abbandono di alcune vecchie liturgie comunicative, spesso pesanti e complesse, specie nelle relazioni professionali, a favore di un linguaggio più snello, comprensibile ed efficace. La regola della chiarezza, della semplicità e della trasparenza (e dunque della lealtà) nella gestione delle relazioni contrattuali è del resto da tempo diventata un elemento di trasversale tutela preventiva dei diritti, specie nell’ambito consumeristico o dei servizi finanziari. Non altrettanto è accaduto nelle aule dei tribunali: al di là delle difficoltà tecniche delle materie trattate, è frequente imbattersi in atti farraginosi e inutilmente lunghi e complessi, che complicano, anziché agevolare, il lavoro del giudice (le cui sentenze, peraltro, scontano talvolta i medesimi difetti). Proprio per tali ragioni il processo civile è diventato, specie dopo la cosiddetta riforma Cartabia (dlgs 149/2022), terreno di sviluppo di una più agile dialettica giuridica, funzionale a quegli obiettivi di semplificazione razionale, sintesi e speditezza che dovrebbero garantire la “ragionevole durata del processo” (articolo 111 della Costituzione).

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