Bonis nocet qui malis parcet: riflessioni sul sistema del bonus/ malus nella Rc auto

Articolo di Avv. Maurizio Hazan
Pubblicazione: Insurance Daily
Data: 14 Dicembre 2022

Partendo dall’analisi della funzione sociale ed educativa dell’assicurazione auto, l’avvocato e giurista Maurizio Hazan approfondisce la necessità di un ripensamento di tutto il meccanismo che ha regolato fin qui il sistema.

La moderna assicurazione danni è andata assumendo, specie nell’ultimo decennio, una funzione sempre più orientata all’educazione dei consociati alla conoscenza, prevenzione e miglior gestione dei loro rischi. La finalità indennitaria, pur rilevantissima nel momento in cui un sinistro si verifica, sembra quasi passare in secondo piano rispetto a quella più lata di protezione che un assicuratore etico è oggi tenuto ad assolvere nel pensare a soluzioni di copertura adatte ai propri target market di riferimento. Molte delle regole stigmatizzate nella direttiva Idd (e nella normativa primaria e secondaria che vi ha fatto seguito) pongono in primo piano il dovere dei distributori assicurativi di analizzare coscienziosamente i demands and needs dei loro clienti, in modo tale da consentir loro di comprendere al meglio il perimetro dei loro rischi e di poter scegliere soluzioni assicurative effettivamente calzanti alle loro esigenze di protezione. Al di là dei principi a cui l’attività degli assicuratori deve ispirarsi nell’interesse della clientela, specie se non professionale (best interest, value for money, know your customer rule ecc.), la concezione più educativa/preventiva/protettiva dell’assicurazione danni (rispetto alla tradizionale visione indennitaria) tende anche a una maggior coinvolgimento degli assicurati, chiedendo loro una gestione responsabile dei propri rischi: l’esistenza di una copertura assicurativa non deve costituire pretesto per un abbassamento della soglia di attenzione, ma semmai un incentivo a tenere condotte virtuose tali da diminuire il rischio di danno, in ossequio a una regola elementare che può sintetizzarsi nella formula tralatizia “meglio prevenire che curare”.