Clausole poco chiare da applicare sempre a favore del cliente

Articolo di Avv. Maurizio Hazan
Pubblicazione: Sole 24 Ore
Data: 28 Settembre 2021

Per la Cassazione il principio vale anche se è possibile un’interpretazione diversa.

Con l’ordinanza 25849/21 pubblicata il 23 settembre, la Cassazione torna sul tema dell’interpretazione dei contratti assicurativi e sulla necessità che siano scritti in termini “chiari e comprensibili”. Non è una novità in senso assoluto e la chiarezza è richiesta anche per legge. Ma l’ordinanza dimostra chiaramente la volontà di piegare il testo contrattuale verso l’interpretazione di maggior protezione, anche laddove vi sarebbe la possibilità di dare un’altra e diversa chiave di lettura.

La Corte si è pronunciata su una polizza della responsabilità civile, in cui la garanzia viene esclusa per i danni causati al coniuge, ai genitori e ai figli degli assicurati, agli altri parenti ed affini con loro conviventi nonché agli addetti ai servizi domestici. Si trattava di comprendere se il requisito della convivenza, che fa scattare l’esclusione della garanzia, fosse riferito a tutti i soggetti indicati o solo a parenti ed affini.