Clima, calamità e virus: arrivano le coperture automatiche

Articolo di: Maurizio Hazan e Stefano Semolini
Pubblicazione: Sole 24 Ore
Data: Lunedì 6 Giugno 2022

Una polizza assicurativa che funziona in automatico: “si accorge” se è accaduto un sinistro e fa liquidare il danno, nella misura stabilita dal contratto, senza che l’assicurato debba denunciarlo. E la polizza arametrica (o index based) che lega l’accertamento del danno a determinati indici misurabili oggettivamente (anche con l’ausilio di adeguati supporti tecnologici). Si pensi all’andamento del meteo in relazione ai danni ai raccolti in agricoltura o da mancata produzione per gli operatori turistici. Rispetto alle regole di normale funzionamento di una polizza, cambiano l’accertamento, la determinazione e la liquidazione del sinistro: il diritto alla prestazione assicurativa predeterminata nell’entità o almeno nella regola di calcolo) sorgerebbe a seguito di un sinistro che si dà per verificato se si registrano fenomeni oggettiva mente misurabili, esattamente individuati nel contratto (come la quantità di pioggia in un dato tempo). Le parti vedono alleggeritigli oneri per istruire la pratica: la dimostrazione del raggiungimento degli indici (o parametri) è rimessa a un sistema di misurazione oggettivo di solito gestito da terzi. Il meccanismo, cui potrebbe seguire una liquidazione celere e persino automatica, è peculiare e perciò è parte integrante dell’oggetto dell’accordo tra le parti, che accettano di ritenere il sinistro avvenuto – senza necessità della denuncia prevista dall’articolo 1913 del Codice civile – proprio al raggiungimento delle soglie stabilite. Perché non si sconfini nell’azzardo, occorre che le rilevazioni siano del tutto attendibili e l’erogazione sia ben ancorata a una serie statistica robusta, da cui desumere che, per restare nell’esempio, una certa quantità di pioggia in un certo tempo causa davvero un danno, da indennizzare nei limiti della polizza. Peraltro, il contratto diverrebbe più facile da compilare, non servendo più tante informazioni. Efficacia e precisione prognostica dei parametri fanno sì che la polizza superi il vaglio (ritenuto) inderogabile del principio indennitario, secondo cui l’indennizzo (al di là di eventuali limitazioni di polizza) sia integrale senza eccedere il danno effettivo. Insomma, la volontà delle parti deve rimanere quella di rivalere l’assicurato del danno e non di riconoscergli una somma svincolata dalla sua entità. La novità sta nella precisa regola “indicizzata” in contratto per accertare sinistro, nesso causale e danno. Le parti non derogano alla funzione indennitaria (prevalente ma non esclusiva) propria di una polizza, ma la preservano adottando a priori regole ad hoc. Così la polizza diventa più sostenibile e accessibile. Proprio il contenimento dei costi liquidativi (e di eventuali contenziosi e frodi) consentirebbe polizze parametriche dove gli strumenti tradizionali hanno limiti. Anche in ambiti potenzialmente catastrofici, specie se ci fossero anche aiuti pubblici. E la pandemia ha in qualche modo ricordato l’urgenza di soluzioni assicurative flessibili, sostenibili, agili e tecnologicamente evolute.